DRAGHISTAN, in svendita??
Correvano gli anni ‘90 e QUALCUNO ha favorito il passaggio dall’economia di Stato a quella privata con conseguente abbandono di capitali di risparmio pubblico ( BOT ) per orientarli in operazioni azionarie attraverso le Borse.
Saranno quindi le Banche a orientare l’economia pubblica e privata, a gestire enormi capitali di grandi e piccoli azionisti, a guidare le scelte e indirizzi politici di tanti Paesi, favorendo quel processo di globalizzazione mirante alla nascita di società multinazionali capaci di danneggiare o favorire governi a loro piacimento.
Quel QUALCUNO ha così dato in pasto all’ingordigia di chi percepisce l’economia solo e soltanto come profitto, ai poteri finanziari, il meglio dell’industria italiana in ogni suo settore.
Finanza internazionale che, seppelliti i BOT, ti manovra attraverso lo SPREAD per decidere di farti decollare o precipitare, per teleguidare ogni manovra politica, ogni governo, ogni scelta di carattere politico, economico, sociale.
Perchè i nostri debiti sono nelle loro mani e, noi debitori, non possiamo indurci in tentazioni.
La pandemia ha acuito il divario tra economie e finanza, con le prime che soffrono nel loro cammino di crescita e/o decrescita e la seconda che di tutto ciò trae solo profitti ulteriori.
Per far crescere l’economia hai bisogno di capitali, che sia vengano dallo Stato o dalle Banche sono sempre debito verso la finanza internazionale.
Il mio auspicio è che QUALCUNO non miri a distruggere anche quel poco di economia nazionale che, pur con fatica e sacrifici di intere famiglie, ancora tentano di far sopravvivere.
Si parla di artigianato, di piccole e medie imprese, di attività che danno lustro al Made in Italy, che rendono ancora accattivante il nostro Bel Paese.
Politica e media sembrano alleate nel minimizzare la crisi di quel che rimane di Nazionale e continuano la loro campagna di paure, odio e discriminazione.
Speriamo che “prima gli italiani” non sia solo uno slogan folkloristico di qualche sedicente leader??
politico, ma il grido di rinascita di tutti coloro i quali con il loro sudore, capacità, perseveranza tengono in piedi la nostra società.
La crescita del PIL, i raduni internazionali con foto di gruppo, le medaglie e primati sportivi, il mega festival non sono l’immagine del paese reale ma servono a distrarre i nostri pensieri e far credere al mondo che siamo i MIGLIORI.
Ma poi, ci guardiamo intorno e nulla è in mano a imprenditori italiani, neppure le squadre di calcio.
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